Secondo la Citrus Growers Association (CGA) e stando a quanto riportato da Reuters, le normative aggiornate sul controllo dei parassiti dell’Unione europea ridurranno le esportazioni di agrumi sudafricani del 20% nel 2023. In particolare, a essere maggiormente colpite sarebbero le arance provenienti dal Sudafrica
A partire da giugno, infatti, per le esportazioni di agrumi nell’UE è richiesto un trattamento a freddo potenziato. Ciò significa che la frutta dovrà essere pre-raffreddata a meno di 35,6°F per 20 giorni prima di essere spedita.
Ciò avviene mentre la comunità economica cerca di prevenire la diffusione della macchia nera degli agrumi e della falsa carpocapsa, un parassita che si trova comunemente nell’Africa sub-sahariana. Tuttavia, il comparto sostiene che il suo attuale sistema di gestione garantisce effettivamente che il 99,9% della frutta sia esente da parassiti all’ingresso nell’UE.
“Le stime attuali indicano che circa il 20% delle arance prodotte per l’Europa non verrà spedito quest’anno a causa delle nuove normative”, ha dichiarato il presidente della CGA Justin Chadwick in una nota.
Il dirigente afferma che circa 80.000 tonnellate di arance sudafricane “potrebbero non arrivare sugli scaffali dei supermercati europei”, riferendosi alle nuove misure come “ingiuste e discriminatorie“.
Per conformarsi alle normative, il settore agrumicolo sudafricano prevede un investimento di 75 milioni di dollari in nuove tecnologie.
In tal senso, il CGA sta esortando i funzionari a discutere le nuove misure in una riunione congiunta dei ministri dell’agricoltura dell’Unione africana e dell’UE, tenutasi il 30 giugno a Roma. Specie se si considera che il Sudafrica figura oggi come secondo fornitore mondiale di agrumi, dopo la Spagna, con circa il 30% dei suoi volumi di arance esportati nell’UE nel 2022.
La Redazione
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