L’importanza di rilevare i funghi del legno

Durante l’inverno gli agricoltori effettuano la potatura e proprio in questi momenti è necessario prestare la massima attenzione ai funghi del legno.

da Silvia Seripierri

Con la stagione invernale solitamente inizia in campagna il periodo di riposo vegetativo delle piante che corrisponde alla loro entrata in dormienza. Questo periodo rappresenta per gli agricoltori il momento ideale in cui potare, ma durante l’esecuzione di tali operazioni è necessario riporre la massima attenzione perché le ferite causate dai tagli di potatura sono una delle principali vie di penetrazione dei funghi del legno nelle piante.

Come evidenziato nell’articolo “Rilevazione molecolare dei funghi del legno negli alberi da frutto” pubblicato nel magazine Redagrìcola, una volta che questi funghi entrano nella pianta si insediano solitamente all’interno del sistema vascolare e avviano procedimenti di decadimento dei tessuti legnosi.

Tra i funghi del legno delle piante da frutto vi sono:

  • per il ciliegio Chondrostereum purpureum, Cytospora e Calosphaeria;
  • per il nocciolo Lasiodiplodia, Diplodia e Diaporthe;
  • per la vite Ilyonectria/Cylindrocarpon, Eutypa lata, Diplodia seriata e Neofusicoccum parvum/Botryosphaeria parva.

funghi del legno

La loro attività nella pianta si traduce nella comparsa di sintomi che per i funghi del legno possono essere raggruppati in: ridotto sviluppo delle piante e minor vigore, accorciamento degli internodi, clorosi fogliare, avvizzimento e decadimento generale, nonché minore produttività e morte dell’albero.

Le pratiche di intervento e di controllo per questi patogeni fungini sono poche e la soluzione migliore è la prevenzione.

Alla prevenzione, però, è strettamente connessa l’importanza di conoscere quali sono i funghi del legno maggiormente presenti nel territorio. L’utilità di conoscere i funghi patogeni più frequenti è valida sia per il produttore – che così è meglio preparato per la gestione di eventuali infezioni da agenti fungini lignicoli in campo – sia per le industrie che si occupano di sviluppare sistemi di diagnosi precoce e di migliorare i prodotti per il controllo dei ceppi che circolano negli agroecosistemi.

Per l’individuazione dei funghi del legno i metodi impiegati si basano per lo più sul ricorso a tecniche microbiologiche che richiedono una certa esperienza. Al tempo stesso, però, queste tecniche molecolari offrono diversi vantaggi, tra cui la possibilità di rilevare gli agenti patogeni direttamente sul campione senza dover effettuare una coltura in vitro. Tra le tecniche molecolari, poi, una delle più utilizzate è la PCR (reazione a catena della polimerasi) con cui è possibile rilevare e quantificare i microrganismi in modo preciso e rapido. A riguardo esistono dei dispositivi tascabili che consentono di rilevare i patogeni fungini del legno direttamente in campo e che offrono agli agricoltori la possibilità di individuare gli agenti patogeni adottando tempestivamente le strategie più indicate per il loro controllo e di limitare il deperimento delle piante.

 

Editing a cura di: Silvia Seripierri

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