È in programma anche per quest’anno l’appuntamento con il Forum di Medicina Vegetale organizzato dall’ARPTRA (Associazione Regionale Pugliese Tecnici e Ricercatori in Agricoltura). Giunto alla 34° edizione, il Forum sarà occasione ancora una volta di condivisione tra gli operatori del settore al fine di trattare gli argomenti di maggiore interesse in ambito di protezione vegetale.
Tema del 34° Forum di Medicina Vegetale, la transizione ecologica e la protezione delle piante che ha il fine di coniugare sostenibilità ed esigenze fitoiatriche.
Come evidenziato dal past president ARPTRA Vittorio Filì, siamo in un momento storico in cui i mezzi a disposizione per il contenimento di patologie, insetti ed erbe infestanti hanno subito una forte contrazione negli ultimi anni. Molti prodotti sono già stati revocati e l’Unione Europea ha definito anche che l’Italia dovrà ulteriormente ridurre del 62% l’impiego di prodotti fitosanitari entro il 2030.
Molto spesso, soprattutto per l’Italia, sostenibilità ed esigenze fitoiatriche sembrano due facce della stessa medaglia che difficilmente vanno d’accordo, ma capiamo il perché con Vittorio Filì.
“Da anni l’Europa effettua campionamenti per analizzare i residui dei prodotti ortofrutticoli e l’Italia è da sempre al primo posto migliorando di anno in anno le sue performance. Quella di ridurre l’impiego di prodotti fitosanitari di un ulteriore 62% entro il 2030 è stata una sorpresa per l’Italia. Nonostante il nostro Paese sia tra i più restrittivi in Europa e con i maggiori ostacoli da superare, è quello che utilizza la più bassa percentuale di prodotti non conformi. È facile quindi chiedersi se la visione europea sia corretto o meno.
Si potrebbe pensare che lo sia, ma in realtà così non è. Lo stesso settore biologico, infatti, non condivide le strategie europee.
In Italia le filiere produttive sono tante e diverse, quindi le valutazioni europee sull’impiego di prodotti chimici effettuano verosimilmente delle sovrastime. Il risultato di queste sovrastime si traduce quindi nella necessità di ridurre l’impiego di prodotti fitosanitari. Tuttavia, una riduzione del 62% dei prodotti interesserebbe anche rame e zolfo gravando sulle produzioni biologiche”.
È per questo motivo quindi che incontri come il Forum di Medicina Vegetale, da sempre orientato a discutere dei mezzi di difesa disponibili nell’ambito della medicina vegetale, discutono oggi delle vie possibili e percorribili per coniugare le esigenze di difesa e di maggiore sostenibilità.
Implementare in Italia il concetto di sostenibilità più di quanto esso sia stato già attualmente incrementato è una sfida non poco semplice.
A discuterne saranno quindi nella prima sessione cinque figure e ognuna analizzerà il problema dalla propria angolazione.
Tra queste Simona Rubi, del CSO Italy Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, fornirà il punto di vista dei produttori, mentre Nicola Mori dell’Università di Verona analizzerà il problema dal punto di vista accademico e della ricerca. Porrà infatti l’accento sulle nuove problematiche fitoiatriche e sull’importanza di disporre di una cassetta degli attrezzi idonea al controllo di questi nuovi parassiti.
Seguiranno gli interventi delle due figure di Maria Grazia Mammuccini e Riccardo Vannelli. La prima, Presidente FederBio, è colonna portante del biologico in Italia e di coloro che fino ad oggi hanno accelerato tutte le attività di transizione e revoche di pesticidi. Il secondo, Presidente Agrofarma-Federchimica, rappresenta invece i portatori di interesse di coloro che producono e distribuiscono i mezzi di controllo chimico, ovvero le società agrochimiche.
Si prospetta dunque un dibattito interessante a cui seguirà l’intervento di chi è stato di recente a Bruxelles, ovvero Pasquale Falzarano del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Durante la seconda sessione del Forum di Medicina Vegetale, invece, come consueto si terranno le comunicazioni delle aziende agrochimiche che presenteranno le proprie novità in commercio.
Discorso a parte, infatti, e non proprio di questo incontro è quello sui biostimolanti. Ad aprire questa seconda sessione, ci sarà l’approfondimento dell’agronomo e giornalista Donatello Sandroni che parlerà del suo libro “62: ‘o muorto acciso” che utilizza “‘o muorto acciso” proprio per indicare l’agricoltura, ancora una volta uccisa dall’idea europea.
Durante la terza sessione, invece, l’interesse sarà rivolto ai patogeni e parassiti di recente diffusione, con un focus particolare sulle cicaline – principale problema fitopatologico e fitoiatrico dell’anno 2022.
Si susseguiranno, quindi, Alberto Alma dell’Università di Torino, nonché punto di riferimento nello studio delle cicaline. Salvatore Infantino dell’Osservatorio Fitosanitario Regione Puglia, il cui modello organizzativo ha introdotto interessanti novità e, dulcis in fundo, Agostino Santomauro che parlerà della figura del consulente fitosanitario a partire dall’interrogativo “Il Consulente fitosanitario: chimera o pilastro della sostenibilità?”.
Silvia Seripierri
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