Amylo-X VS PSA del Kiwi

Tra i vantaggi, il basso impatto ambientale, il meccanismo d’azione unico e la bassissima probabilità di insorgenza di resistenza da parte dei patogeni

da uvadatavoladmin
Amylo-X protezione kiwi psa biogard

Amylo-X nei confronti della PSA del Kiwi: il fungicida e battericida microbiologico a base di Bacillus amyloliquefaciens ceppo D747.

Il cancro batterico dell’actinidia, causato dal batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA) rappresenta da oltre un decennio la principale avversità patologica delle coltivazioni di kiwi, tanto da causarne inizialmente un forte ridimensionamento delle superfici coltivate, soprattutto delle cultivar a polpa gialla appartenenti alla specie di A. chinensis, che sono risultate più suscettibili alla malattia.

Dopo questo primo e devastante impatto sulla coltura, gli approfondimenti sulla biologia del batterio, l’adeguamento della tecnica colturale, volta alla eliminazione degli organi e piante colpite e alla prevenzione dei fattori predisponenti la diffusione e l’infezione da PSA e la selezione di cultivar più tolleranti, hanno ridimensionato il problema portandolo entro i limiti di tolleranza economica per la coltura. 

All’interno dei mezzi di prevenzione rientrano i trattamenti fitoiatrici, che non avendo valenza curativa verso le batteriosi, devono essere necessariamente preventivi per limitare le nuove infezioni nelle fasi di maggior rischio epidemico.

Nell’ambito di questa strategia sono i formulati rameici, che hanno ottenuto la registrazione anche per impieghi in vegetazione, a giocare il ruolo predominante, con trattamenti ripetuti dalla ripresa vegetativa fino al post allegagione, quando le temperature superano il limite termico dell’attività del batterio, rendendolo quiescente. Questi trattamenti riprendono poi nel periodo autunnale, alla raccolta e caduta foglie per prevenire nuove infezioni attraverso queste nuove vie di ingresso. Il ricorso al solo rame per prevenire le infezioni da PSA ha però presentato fin da subito dei limiti tecnici, rappresentati da problemi di “intossicazione da rame” delle piante che per questo vegetano meno, da fitotossicità a seguito di forti sbalzi termici, tipici dei periodi primaverili nonché dallo sviluppo di popolazioni di PSA resistenti ai sali di rame, là dove se ne è fatto un utilizzo altamente improprio come in Nuova Zelanda. A questi problemi tecnici si sono aggiunte le forti limitazioni di impiego imposte dal legislatore, che ne ha limitato l’impiego a non più di 28 kg in 7 anni (4 kg/ha/anno di rame metallo) Reg. UE 2018/1981.

Ai formulati rameici si sono aggiunti nel tempo degli induttori di resistenza che hanno ottenuto regolare registrazione o autorizzazioni in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria (art.53, paragrafo 1, del Regolamento (CE) n. 1107/2009).

amylo-x

E soprattutto, in un’ottica di gestione più razionale e sicura per l’uomo e l’ambiente, è stato registrato il formulato microbiologico Amylo-X a base di Bacillus amyloliquefaciens ceppo D747 fin dal 2012.

Questo antagonista microbiologico si è dimostrato in più prove, condotte dapprima in vitro e semi-campo poi in campo, da parte dell’Università della Tuscia di Viterbo (Balestra et al., 2017) e dell’Università di Bologna (Biondi et al. 2021) nonché da numerosi Centri di Saggio, in grado di colonizzare e sopravvivere epifiticamente a lungo a elevate concentrazioni sulla vegetazione trattata, proteggendola da nuove infezioni batteriche. Concorrono alla protezione della vegetazione trattata anche la competizione per le fonti nutritive e soprattutto alla produzione di sostanze biologicamente attive (lipopeptidi) nel contrastare l’insediamento e lo sviluppo di numerosi patogeni.  

Questa attività è stata particolarmente approfondita e validata nella protezione dei fiori di actinidia, che per ovvi motivi non possono essere trattati con formulati rameici, mostrando una riduzione significativa (anche di due ordini di grandezza) della popolazione di PSA sulle tesi trattate preventivamente, rispetto a quelle non trattate e un altrettanto significativa riduzione dei sintomi primaverili sui germogli (avvizzimenti), sulle foglie (maculature batteriche) e sui fiori stessi (necrosi).

Amylo-X oggi rientra nelle più avvedute strategie fitoiatriche di contrasto alla PSA non solo per l’efficacia dimostrata, ma anche per il basso impatto ambientale, il meccanismo d’azione unico e a bassissima probabilità di insorgenza di resistenza da parte dei patogeni, nonché la compatibilità col rame e gli induttori di resistenza attualmente registrati sulla coltura. 

Infine, la possibilità di essere usato in agricoltura biologica lo rendono adatto a tutte le strategie di difesa.  

L’applicazione di Amylo-X a protezione dei fiori deve essere fatta al dosaggio di 1.5 kg/ha, nella fase fenologica di bottoni fiorali rigonfi e poi un secondo trattamento dopo 7 giorni in piena fioritura al medesimo dosaggio.

Grazie all’elevata persistenza si può utilizzare anche successivamente fino alla raccolta (non ha tempo di carenza e LMR) per proteggere la vegetazione in caso di condizioni predisponenti a elevato rischio di moltiplicazione e diffusione del batterio (temperatura e umidità favorevoli allo sviluppo del batterio in concomitanza a diradamento, grandinate, potature verdi e/o altri fattori favorevoli allo sviluppo del batterio e all’infezione).

 

Comunicato a cura di Biogard
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